Nov
27
2009
PD: a Orvieto "decalogo riformista" per chiudere la transizione
Via libera alla bozza Violante per la forma di governo e la riduzione del numero dei parlamentari e la fine del bicameralismo, con la nascita del Senato federale. E poi ritorno al maggioritario con il ripristino del 'mattarellum': sono alcuni dei capitoli riformisti che saranno raccolti nel 'decalogo' per chiudere la lunga transizione italiana, e al centro del convegno di Orvieto organizzato dall'associazione Liberta' eguale per sabato e domenica.
Tema generale del convegno e' 'Chiudere la transizione: se non ora, quando?'. La risposta viene proposta con quello che e' stato definito il 'decalogo', ovvero '10 Si' per chiudere la transizione' articolati in cinque temi che corrispondono ad altrettanti capitoli di riforma istituzionale.
Si propone cosi' il ritorno al 'mattarellum', il sistema misto maggioritario-proporzionale, e si pronuncia un chiaro no al sistema tedesco. Si chiede il ritorno ai collegi uninominali e si rinnova il 'no' considerate fonte di litigiosita' interna e di incremento dei costi della politica.
Per quanto riguarda il Csm, vengono proposti i collegi uninominali 'per superare le correnti nazionali legate all'attuale sistema elettorale e in materia di giustizia'. Si conferma il favore per le primarie 'per una selezione trasparente e intelligente della classe dirigente' e arginare cosi' il fenomeno 'della cooptazione correntizia sganciata da ogni criterio di merito o radicamento territoriale'.
No all'elezione diretta del presidente del Consiglio, ma per dire si' alla bozza Violante che prevede per l'intera legislatura la nomina del presidente del Consiglio tenendo conto dei risultati elettorali. Si' alla possibilita' di richiedere elezioni anticipate nel caso in cui sia stata rifiutata la fiducia al governo da parte della Camera politica.
L'associazione respinge invece un punto della bozza Violante, laddove essa prevede l'elezione indiretta del Senato. Mentre ritiene importante introdurre 'una clausola di supremazia' della legge statale su quella regionale, a tutela dell'interesse nazionale e a garanzia di valori costituzionali, con potere di veto da parte del Senato federale.
Altre novita' propugnata dall'associazione Liberta' eguale e' la riduzione del quorum nei Referendum alla meta' piu' uno dei votanti alle ultime politiche e all'introduzione del referendum propositivo, non in materia costituzionale, col medesimo quorum.
In tema di Regolamenti parlamentari, l'associazione propone 'una corsia preferenziale per i disegni di legge urgenti del Governo, con tempi proporzionati all'importanza e alla complessita' delle materie, bilanciata dalla corsia per i gruppi di opposizione che devono poter portare in aula i loro testi'.
Infine, i gruppi parlamentari: si' a gruppi parlamentari che, oltre ad avere un numero minimo di aderenti, rispecchino partiti politici che si sono presentati agli elettori col proprio nome e simbolo. No a gruppi che non corrispondono a entrambi questi criteri.
 
Via libera alla bozza Violante per la forma di governo e la riduzione del numero dei parlamentari e la fine del bicameralismo, con la nascita del Senato federale. E poi ritorno al maggioritario con il ripristino del 'mattarellum': sono alcuni dei capitoli riformisti che saranno raccolti nel 'decalogo' per chiudere la lunga transizione italiana, e al centro del convegno di Orvieto organizzato dall'associazione Liberta' eguale per sabato e domenica.
Tema generale del convegno e' 'Chiudere la transizione: se non ora, quando?'. La risposta viene proposta con quello che e' stato definito il 'decalogo', ovvero '10 Si' per chiudere la transizione' articolati in cinque temi che corrispondono ad altrettanti capitoli di riforma istituzionale.
Si propone cosi' il ritorno al 'mattarellum', il sistema misto maggioritario-proporzionale, e si pronuncia un chiaro no al sistema tedesco. Si chiede il ritorno ai collegi uninominali e si rinnova il 'no' considerate fonte di litigiosita' interna e di incremento dei costi della politica.
Per quanto riguarda il Csm, vengono proposti i collegi uninominali 'per superare le correnti nazionali legate all'attuale sistema elettorale e in materia di giustizia'. Si conferma il favore per le primarie 'per una selezione trasparente e intelligente della classe dirigente' e arginare cosi' il fenomeno 'della cooptazione correntizia sganciata da ogni criterio di merito o radicamento territoriale'.
No all'elezione diretta del presidente del Consiglio, ma per dire si' alla bozza Violante che prevede per l'intera legislatura la nomina del presidente del Consiglio tenendo conto dei risultati elettorali. Si' alla possibilita' di richiedere elezioni anticipate nel caso in cui sia stata rifiutata la fiducia al governo da parte della Camera politica.
L'associazione respinge invece un punto della bozza Violante, laddove essa prevede l'elezione indiretta del Senato. Mentre ritiene importante introdurre 'una clausola di supremazia' della legge statale su quella regionale, a tutela dell'interesse nazionale e a garanzia di valori costituzionali, con potere di veto da parte del Senato federale.
Altre novita' propugnata dall'associazione Liberta' eguale e' la riduzione del quorum nei Referendum alla meta' piu' uno dei votanti alle ultime politiche e all'introduzione del referendum propositivo, non in materia costituzionale, col medesimo quorum.
In tema di Regolamenti parlamentari, l'associazione propone 'una corsia preferenziale per i disegni di legge urgenti del Governo, con tempi proporzionati all'importanza e alla complessita' delle materie, bilanciata dalla corsia per i gruppi di opposizione che devono poter portare in aula i loro testi'.
Infine, i gruppi parlamentari: si' a gruppi parlamentari che, oltre ad avere un numero minimo di aderenti, rispecchino partiti politici che si sono presentati agli elettori col proprio nome e simbolo. No a gruppi che non corrispondono a entrambi questi criteri.
 
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