Dec
01
2016
Come convincere un No a votare Sė

Alcuni amici e compagni del Pd, anche in Trentino, stanno dicendo urbi et orbi che voteranno No al referendum. È nel loro diritto farlo, perché il nostro è un partito democratico, di nome e di fatto. Si tratta di amici e compagni dal palato molto fine. Ad alcuni di loro non piace questo, ad altri quell'aspetto della riforma. Si tratta di opinioni tutte rispettabili. Purché si sia consapevoli, fino in fondo, delle conseguenze delle proprie azioni. Se dovesse vincere il No, è vero, non avremo le dieci piaghe d'Egitto, non saremo aggrediti dalle cavallette, né l'acqua si tramuterà in sangue. Semplicemente, anche questo tentativo di riforma fallirà, trascinando con sé, insieme ad un altro pezzo di credibilità dell'Italia, la governabilità di questa legislatura. Sarebbe meglio evitarlo, ma in fondo, dicono loro, mancano pochi mesi alla scadenza naturale della legislatura. Il problema vero, cari amici e compagni, è cosa si farà nella prossima. Se vince il Sì, il famigerato "combinato disposto" del potere di fiducia limitato alla sola Camera e l'elezione della stessa con un sistema maggioritario (che sia l'Italicum o un altro si vedrà, anche perché in proposito dovrà pronunciarsi la Corte costituzionale), darà ad una delle principali forze politiche (vedremo se sarà il Pd, o Cinquestelle, o il centrodestra) un chiaro mandato a governare. Se invece vincerà il No, andremo a votare di nuovo per Camera e Senato entrambe dotate del potere di fiducia e con l'unico sistema elettorale possibile: un proporzionale più o meno puro. A quel punto, a meno che una forza politica non conquisti da sola la maggioranza assoluta dei voti in entrambe le Camere, si dovrà far vita ad un governo di coalizione tra le forze disponibili. Berlusconi si è schierato per il No, scommettendo sull'ipotesi che l'unico governo possibile sarà un governo basato sull'alleanza tra Pd e centrodestra, non è chiaro se con o senza la Lega di Salvini... A quanto pare i bookmakers danno molto quotata la scommessa dell'ex Cavaliere. Siete sicuri, cari amici e compagni dal palato fine, che è questo che volete, per il Pd e per l'Italia? Non vi pare che sia molto più saggio votare e far votare Sì, perché siano gli elettori, tra pochi mesi, a dirci se dobbiamo essere noi a governare, con i nostri uomini e le nostre donne, i nostri valori e i nostri programmi, o invece altri, ma senza inciuci, governicchi e patti diabolici tra partiti che poco o nulla hanno in comune tra loro? Ascoltate il vostro palato fine e riflettete: è meglio, molto meglio mandar giù un aspetto della riforma che non vi piace, piuttosto che quello che ci aspetta, come democratici e come italiani, se vince il No.

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