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Al Senato Tonini vota contro la maggioranza

l'adige, 21 settembre 2007


Sulla Rai si distingue: «Quel testo bocciava il governo e Padoa Schioppa mi ha ringraziato»

Il senatore trentino Giorgio Tonini è stato ieri protagonista del convulso dibattito e voto al Senato sulle risolusioni della Cdl contro la nomina di Fabiano Fabiani alla Rai per il fatto di aver votato in modo difforme rispetto alla maggioranza su una risoluzione a firma di due senatori ulivisti dissidenti Bordon-Manzione.

Tonini è stato per questo preso di mira dal presidente dei senatori di Rifondazione comunista, Giovanni Russo Spena che ha dichiarato: «I problemi per il governo arrivano dal centro e poi guardate il comportamento di Polito e Tonini».

Entrambi però respingono le accuse e anzi sostengono di aver difeso così l'operato del governo. «Noi - spiega il senatore trentino - ci siamo presi la libertà di votare contro quella risoluzione perché conteneva delle affermazioni che andavano contro il governo. C'era scritto infatti: "Non appaiono del tutto fugate, inoltre, le perplessità collegate all'insufficiente motivazione della revoca del consigliere Petroni, sulla base di una disinvolta interpretazione delle norme vigenti".

Incredibilmente il governo aveva dato parere favorevole all'approvazione di questa risoluzione che nei contenuti andava contro sè stesso. L'assurdo è che la maggioranza ha votato a favore e la Cdl ha votato contro e io pure ed è stato bocciata.

Sono contento di essermi preso questa libertà e infatti poi Padoa Schioppa mi ha ringraziato dicendomi "la provvidenza esiste"».

«La tattica va bene - sottolinea Tonini - ma qui si è andati oltre ogni ragionevolezza perché sia la maggioranza che la Cdl non si sono accorti che votavano il contrario di quello che avrebbero dovuto per i contenuti. Una roba da matti».