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Partito democratico: bene il governatore, ha infranto un tabù

Corriere del Trentino, 6 febbraio 2007


L'intervista al Corriere del Trentino con il commento alle posizioni espresse dal Presidente Dellai per il progetto del Partito democratico in Trentino.

Senatore, Dellai più che di lista unica ha parlato di un nuovo progetto politico. Che ne pensa?

Credo che le coordinate che ha tracciato siano giuste. Quello che nondobbiamo fare è un ragionamento tattico o elettoralistico, ma dare vita a un percorso fortemente innovativo e che guardi con attenzione a quanto sta avvenendo a livello nazionale . Non credo sia un caso il fatto che Dellai abbia parlato a due giorni di distanza dall'incontro con Prodi.

La definizione che Dellai ha dato del nuovo progetto contiene sia l'aggettivo "democratico" che l'aggettivo "territoriale". Quale prevarrà?

Io non li vedo in contrapposizione. Poi, ribadendo con chiarezza la sua collcazione all'interno del centrosinistra, ha fatto capire che il progetto cui pensa non è quello del partito di raccolta.

Lei ha più volte sostenuto la necessità di accelerare i tempi. Conferma?

Certo, in questi giorni Bassolino e Franceschini, non proprio gli ultimi venuti, hanno affermato che dopo i rispettivi congressi, Quercia e Margherita dovranno accelerare il loro processo di unificazione. Ora, se vogliamo che il nostro sia un progetto autonomo, non possiamo permetterci di attendere. Verremmo costretti a subire un modello creato da altri.

Dellai ha fatto capire di prendere le distanze da alcune pratiche politiche, ma non ha accennato al problema dei Comuni con Piazza Dante. Non significa spostare l'attenzione da un aspetto strutturale a uno contingente?

Io credo che Dellai abbia affrontato implicitamente il problema, sostenendo la necessità di andare oltre. Credo abbia la consapevolezza della fragilità di un certo assetto.

E il Dellai-sciatore che effetto le ha fatto?

Ormai si usa così. La dimensione della leadership sembra essenziale